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Opere > L'AMORE DI DIO PER LA VITA
Un professore di filosofia prima di iniziare la lezione, toglie dalla cartella un grande foglio bianco con una macchiolina d’inchiostro nel mezzo.
Poi rivolto agli studenti domanda: “Che cosa vedete qui?”. “Una macchia d’inchiostro” rispose subito qualcuno. “Bene” dice il professore “così sono gli uomini: vedono soltanto le macchie, anche le più piccole, e non il grande e stupendo foglio bianco che è la vita.”
La vita. è un imperativo cosmico.
Si abbarbica ovunque e non teme nulla; ha occupato ogni nicchia ambientale disponibile. Cresce perfino dove mai avresti giurato che potesse crescere: sulla roccia o nei più minuscoli anfratti dei muri.
La vita resiste al fuoco, all'acqua, al vuoto, all'oscurità, al vento, alla tempesta. Alloggia in mefitiche montagne di spazzatura; colonizza le steppe, i deserti, le paludi. La scopri negli abissi insondabili del mare e sulle cime immacolate dei monti. Pullula nelle carcasse dei cadaveri, resiste incastrata ma non
vinta nel cuore irraggiungibile dei ghiacciai. Non teme la sofferenza, supera l'angoscia, sconfigge il
dolore. Nel terribile duello con la morte, sconfitta rinasce, araba Fenice, dalle sue ceneri.
Gli scienziati vengono continuamente a contatto con nuove specie viventi.
"La vita è una malattia incurabile",
affermava Abraham Cowley (1618-1667) in uno dei suoi famosi aforismi, mentre Leonardo da Vinci
sentenziava con inusitata crudezza: "Chi non ama la vita non la merita". La Vita è Dio.
Il calendario 2007, nato dalla strenna del Rettor Maggiore per tutta la famiglia salesiana, presenta la
Vita come il capolavoro da amare, perché ha Dio per autore. E ne fa la storia a cominciare dal formidabile mito biblico della creazione, quando dalla libera volontà divina scaturì questa inimitabile perla di cui lo stesso Creatore restò soddisfatto "perché era cosa buona". E volle continuare l'opera
fino ad arrivare alla creatura più somigliante a Lui, e se ne compiacque ancora di più perché "era
cosa molto buona". Fu il capolavoro dei capolavori. Ora davvero poteva riposare.
Sì, la vita è un dono fatto alla terra, ma destinato al cielo (1).
Un dono in evoluzione che da esseri unicellulari passa ai vegetali, agli animali, all'uomo (2).
E dall'uomo inizia la vera storia: egli prende coscienza di chi è e di ciò che gli serve per vivere (3);
si rende conto che non tutto fila liscio: la vita è minacciata dall'esterno e dall'interno (4);
scopre che Qualcuno lo ama e lo difende (5),
gli indica i sentieri sicuri da percorrere (6),
compie l'inaudito miracolo della seconda genesi impegnandovi suo Figlio (7),
che propone come via, verità e vita (8),
si pone come fame per la sua fame (9),
come seme per una nuova umanità'(10).
E si offre alla morte per battere la morte (11),
fino al trionfo totale della vita (12).
IL DONO DELLA VITA:
“All’inizio Dio creò il cielo e la terra… La terra produca piante con il proprio seme…e ogni specie di albero da frutta con il proprio seme… Produca la terra varie specie di animali domestici e selvatici... E Dio vide che era bello. Dio disse: facciamo l’uomo” (Gen 1 passim)
Il caos primordiale è definitivamente sconfitto. La materia inerte diventa vivente. La terra si popola con elementi ordinati, preordinati alla continuazione. La vita rappresenta il culmine della creazione e l’uomo è il capolavoro finale, chiamato ad essere il custode e il curatore del creato.
L’ALBERO DELLA VITA: LA SCELTA:
“Dio fece spuntare dal suolo alberi d’ogni specie. Erano belli a vedersi e i loro frutti squisiti. Nel mezzo del giardino Dio piantò due alberi: uno per dare la vita, un altro per infondere la conoscenza di tutto” (Gen. 2,9)
L’albero ha radici, che lo radicano a una ascendenza, un’alfa da cui ha avuto inizio la sua avventura; ha un fusto che è il suo presente e dalle radici prende nutrimento non solo materiale; ha, infine, una chioma che lo proietta verso l’oltre, lo lancia verso il cielo. L’uomo è chiamato a scegliere tra “bene” e “male”: la sua vita è nelle sue mani.
LE DIMENSIONI DELLA VITA:
“L’uomo chiamò la sua donna con il nome di “Eva” (Vita) perché è la madre di tutta l’umanità. Allora Dio il Signore fece per Adamo e la sua donna tuniche di pelle e li vestì, poi Dio disse: ecco l’uomo è diventato come un Dio che ha la conoscenza di tutto” (Gen. 3,20 ss)
Le vicende primordiali portano l’uomo a prendere coscienza di quello che è e a fargli scoprire i valori di cui ha bisogno per vivere: la libertà, l’amore, la giustizia, la fede… Così egli scopre la sua triplice dimensione: di “essere per sé”, “essere per gli altri”, “essere per il Creatore”.
LE MINACCE CONTRO LA VITA:
“Allora il Signore Iddio prese dal suolo un po’ di terra e con quella plasmò l’uomo (Adamà) e gli soffiò nelle narici un alito vitale” (Gen.2,7). “Un giorno, mentre Caino e Abele stavano parlando insieme nei campi, Caino si scagliò contro Abele suo fratello e lo uccise”.
“Nomen omen”: il destino è nel nome; il nome è un impegno e una responsabilità. L’uomo non è più terra, ma vita; ha un nome come Dio ha un nome: in questo risiede la sua dignità… Ma un giorno l’uomo Caino si scaglia contro un altro uomo, suo fratello Abele, e lo uccide. Ogni uomo può diventare caino.
L’ARCOBALENO:
“Non maledirò più il mondo a causa dell’uomo… Vi do un segno dell’alleanza che ho stabilito tra me e voi e tutti gli esseri viventi… Ho messo il mio arco tra le nubi: sarà il segno dell’impegno che ho preso verso il mondo” (8;9 passim)
L’uomo caino ha provocato l’inquinamento del “giardino di Dio” fino alla sua distruzione attraverso il diluvio. Ancora oggi, l’uomo sta mettendo in pericolo la sua casa e la sua vita: inquinamento, effetto serra, deforestazione, ipersfruttamento, cementificazione, frutto di un’insaziabile avidità. L’operazione arcobaleno è l’annuncio dell’attenzione amorosa di Dio per la sua creazione.
IL SENTIERO DELLA VITA:
LE 10 PAROLE:
“Queste sono le parole che Dio pronunziò: “Io sono il Signore tuo Dio… * non avere altri che me... * Non usare il mio Nome per scopi vani... * Ricordati di consacrarmi il sabato... * Rispetta tuo padre e tua madre... * Non uccidere. * Non commettere adulterio. * Non rubare. * Non testimoniare il falso... * Non desiderare quel che appartiene a un altro... Non desiderare la donna di un altro” (Es. 20,1 s passim)
Creati per amore, creati per amare, Dio ha indicato all’uomo la strada della Vita, gli ha regalato 10 sentieri che portano alla pienezza, alla Vita vera che è lui stesso. Un percorso semplice e convincente per vivere come comunità e famiglia. L’operazione incarnazione è l’annuncio dell’amorosa attenzione di Dio per la sua creatura.
LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA:
“Signore, noi non sappiamo dove vai, come facciamo a conoscere la strada?
Gesù gli disse: Io sono la Via, la Verità e la Vita. Solo per mezzo di me si va al Padre”(Gv14,6ss). “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella”. (Mt 11,5)
Gesù è Vita nella vita e Vita della vita; è il percorso obbligato per arrivare alla meta agognata dall’uomo di tutti i tempi da quello delle caverne a quello dei grattacieli. Gesù è la verità dell’uomo e la verità per l’uomo.
IL PANE DELLA VITA:
“Io sono il pane della vita. Se uno mangia di questo pane vivrà per sempre.
Il pane che io gli darò è il mio corpo”. (Gv.6,48)
Il mistero profondo di un cibo e di una bevanda che nessuna fantasia, se non quella di un Dio, avrebbe mai potuto inventare. Dio s’è fatto cibo per nutrire la creatura che Egli aveva formato dal fango della terra. Dio diventa “casa del pane”, un pane che “dura per la vita eterna” (Gv 6,26).
LA STORIA DEL SEME:
“Se il chicco di frumento caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore, porta molto frutto” (Gv 12,20)
Il seme che non muore, non si riproduce. Una vita che non si dona è morta. Il seme ha bisogno di cure per trasformarsi in vita. Dio crea e ricrea la vita: Gesù è il seme di Dio, la sua morte ha in realtà decretato la morte della morte e il definitivo trionfo della vita.
IL TRIONFO DELLA VITA:
“Perché mai cercate tra i morti colui che è vivo? Egli non si trova qui ma è risuscitato. Ricordatevi che ve lo disse quando era ancora in Galilea” (Lc 24,5-6)
La vita è sempre e dovunque più forte della morte: molte cose muoiono, molte di più vengono alla luce. Ci si costruisce una vita con quello che si dona. La via della vita passa attraverso l’oscurità della tomba, e la tomba – ogni tomba – rimarrà vuota, come è avvenuto a quella di Gesù di Nazareth.
L’IMPEGNO PER LA VITA:
“Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro”. (Lc. 12,30)
Come aiutare la vita? Dio ha offerto nell’uomo tutto l’occorrente per mantenere, tutelare e sviluppare la vita; gli ha donato la sessualità, e la coscienza morale, oltre, naturalmente al suo aiuto personale verso tutti e ciascuno.
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